Radon

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Cos’è il radon

Il radon è un gas nobile radioattivo naturale. È invisibile, inodore, incolore e insapore ed è un prodotto intermedio del decadimento di elementi radioattivi che si trovano nel suolo, nell’acqua e nei materiali da costruzione.

A livello mondiale la principale sorgente di esposizione della popolazione alle radiazioni ionizzanti è data dal radon (42%), seguita dall’esposizione medica (20%)

Radon all’aperto

All’aria aperta il radon, in quanto gas, si diluisce e si disperde.

Radon all’interno degli edifici

All’interno, invece, si concentra soprattutto quando la ventilazione degli edifici non è sufficiente.
Il maggior contributo alla concentrazione di radon indoor proviene dal suolo, dal quale penetra all’interno degli edifici.

Cancro ai polmoni

Se inalato, i suoi prodotti di decadimento, solidi, possono accumularsi sulle cellule dell’epitelio bronchiale e possono dare origine a processi di cancerogenesi.

Il radon è la seconda causa di cancro ai polmoni dopo il fumo, la prima per i non fumatori.


Concentrazione di radon a livello nazionale

La concentrazione media annuale di radon a livello nazionale è di 70 Bq/m3, ben al di sopra della media mondiale che si attesta intorno ai 40 Bq/m3.

Le concentrazioni medie di radon variano notevolmente tra le diverse Regioni. A titolo di esempio, si riporta una mappa delle concentrazioni medie di radon, dalla quale emerge chiaramente che la Lombardia è una delle regioni con i valori medi di radon più elevati.

In ogni Regione, la gamma di variabilità dei valori misurati è estremamente ampia, spaziando da pochi Bq/m3 fino a migliaia di Bq/m3. Anche nelle Regioni in cui sono state stimate concentrazioni medie di radon più basse, è possibile trovare abitazioni con livelli di radon elevati.

Per questo motivo, l’unico modo affidabile per conoscere la concentrazione media all’interno di un edificio è misurandola.

Aree prioritarie

Ai sensi art. 11 del D.Lgs. 101/2020, le Regioni e Province autonome individuano le “aree prioritarie”, ovvero le aree in cui si stima che la percentuale di edifici che supera il livello di concentrazione di gas radon di 300 Bq/m3 sia pari o superiore al 15%.

L’individuazione delle aree prioritarie è quindi lo strumento fondamentale di partenza per identificare le abitazioni e i luoghi di lavoro al pianoterra o al seminterrato da sottoporre a risanamento.

Si precisa che allo stato attuale sono poche le aree prioritarie già individuate. Nel tempo, come da previsione normativa, ne verrà sicuramente ampliata l’estensione.

Si rimanda all’approfondimento delle aree prioritarie in Lombardia.

Livelli di riferimento

La concentrazione di radon in aria si misura in Bq/m3 (Becquerel per metro cubo).

All’aria aperta si possono misurare valori intorno a 10 Bq/m3, mentre in ambienti chiusi si possono raggiungere concentrazioni elevate, fino a migliaia di Bq/m3.

Non è possibile ridurre a zero la concentrazione di radon indoor e, pertanto, nemmeno azzerare il corrispondente rischio di tumore polmonare.

Sono quindi stati stabiliti dei livelli di riferimento che corrispondono a un rischio ritenuto accettabile, i quali sono:

Ambienti di lavoro
  • 300 Bq/m3
Abitazioni
  • 300 Bq/m3 per le abitazioni esistenti
  • 200 Bq/m3 per le abitazioni costruite dopo il 31 dicembre 2024

Aspetti sanitari e correlazione statistica

Non esiste un livello di concentrazione di esposizione al radon al di sotto del quale non sono presenti rischi di insorgenza di tumore polmonare.
Maggiore è la quantità di radon, maggiori sono la quantità dei suoi prodotti di decadimento e la probabilità che qualche danno non venga riparato.

Vi è una correlazione statistica tra la concentrazione di radon e il rischio di tumore ai polmoni e questo rischio aumenta di circa il 16% per ogni 100 Bq/m3 di incremento di concentrazione media di radon. Per i fumatori, il rischio aggiuntivo aumenta ulteriormente.

In Italia, il 10% circa dei casi di tumore al polmone, cioè circa 3300 casi annui su un totale di oltre 30000, è attribuibile al radon. In Lombardia, tale percentuale sale al 15%, a causa della maggior presenza di gas radon rispetto ad altre Regioni.